Antifascista convinto, Nazzareno Ercoli, non aveva mai amato il popolo tedesco sin dalla prima guerra mondiale che aveva combattuto in
trincea in nord Italia. Rimasto paralitico a causa di una malattia, aveva dovuto stabilirsi con moglie e figli a casa di alcuni parenti in località “la Sonnina” a Genazzano. Nel ′44, dopo il cedimento del fronte di cassino, a Genazzano in località “Colle Comare”, non lontano da “La Sonnina”, due soli soldati tedeschi erano stati lasciati per difendere la ritirata delle truppe tedesche e non permettevano alle truppe delle forze alleate di passare attraverso quel fronte. Furono proprio questi due soldati che, ubriachi e allo stremo delle forze, irruppero, la mattina del 4 giugno in casa di nazareno pretendendo il bestiame. Nazareno, seduto sulla mangiatoia della stalla, aveva con sé una pistola dei tempi della grande guerra e quando vide uno dei due soldati entrare e puntargli contro la mitraglietta estrasse la pistola e lo uccise, il secondo soldato, nascosto dietro la porta, sparò contro il paralitico ferendolo a morte. All’udire degli spari accorsero tutti i parenti che erano in casa e, armati di forcine, asce, bastoni e coltelli, colpirono a morte anche il secondo soldato tedesco. I corpi furono seppelliti in un bosco nelle vicinanze. La morte dei due soldati permise alle truppe degli alleati di passare da quel fronte e poter proseguire con la Liberazione di tutta la zona.