“.. Nel momento in cui la guerra era alle porte, i tedeschi caricavano tutti gli uomini che incontravano su un camion e li portavano a Monte Cassino per scaricare le munizioni e poi li riportavano a casa la sera. Quando c’era il rastrellamento la gente si nascondeva nelle loro case, gli uomini scappavano e si rifugiavano nelle campagne. Quando la situazione stava per precipitare a danno dei tedeschi, questi iniziarono a distruggere i ponti: quello della “ Macchiarella” e quello di Ponte Amato, ma non quello che era stato costruito dagli antichi romani che era ben resistente. Questo creò molto disagio per quei pochi mezzi che arrivavano a Gallicano; ricordo quante volte dovetti attraversare quel ponte sconnesso per arrivare nella zona di Ponte Amato per consegnare il latte alla cisterna che non poteva arrivare in paese. Dopo aver distrutto quasi tutti i ponti, i tedeschi bombardarono prima la zona di San Pastore e successivamente alcune parti del paese di Gallicano. Il periodo più brutto per i gallicanesi fu quello giunsero gli americani, esso fu senza dubbio peggiore rispetto a quello nel quale governavano i tedeschi perché di americani veri e propri non se ne videro poiché in paese mandavano i “marocchini “ a cercare i tedeschi. Questi soldati erano pericolosi soprattutto quando incontravano le ragazze: non esitavano a violentarle; tutti in paese ricordano una ragazza che ha corso questo rischio e se si è salvata è stato solo grazie all’intervento fortuito di un compaesano più anziano. Man mano che il tempo passava e quei soldati andavano via dal paese, la situazione migliorò. Gallicano in
quel periodo era povero e non c’erano né mezzi privati né soldi, vi erano solo alcune famiglie tra cui i Macchia, gli Zucchi che possedevano una trebbia e un frantoio, i Gasperini che commerciavano il vino, i Nataletti e i Sordi che erano benestanti. Anche la vita che si conduceva in quel periodo era diversa: la
radio la possedevano le famiglie benestanti, ma la gente comune, che era la maggior parte, non poteva ascoltarla né poteva comprare i giornali, quindi nessuno si poteva informare su quello che accadeva attorno a loro; i bambini, allora non c’erano cellulari o computer, giocavano con la corda, a palla o con
dei bottoni. Certamente loro riuscivano a divertirsi di più quando andavano in colonia nonostante le attività ricreative erano limitate; io ricordo molto i bagni di sole che non era altro che l’esposizione al sole per un breve periodo della giornata. Durante il periodo dell’occupazione, la sera c`era il coprifuoco, nel
paese non c`era molta illuminazione poiché non era presente l`elettricità e le finestre nelle case non permettevano il passaggio della luce. Anche il sistema fognario era assente dal paese infatti i bisogni venivano gettati in luoghi qualsiasi.. in quel tempo se una persona voleva acquistare un maglione o una felpa era impossibile: i soldi erano pochi e le persone, soprattutto le donne, acquistavano la lana e si facevano i capi di abbigliamento come calze, maglie, maglioni, guanti… “