..da mattina, dunque, del 19 Dicembre 1943 (era di domenica) alle ore 8 precise, quando il grosso della popolazione era gia uscita di casa e affollava le nostre chiese, per ascoltare la S. Messa e far le divozioni, all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, avvenne il terribile bombardamento, Quattro velivoli Americani si erano gettati in picchiata, cioè si erano precipitosamente gettati a bassa quota su Cave, in due riprese, provenienti dalla montagna di Rocca di Cave, gettando 32 bombe di grosso calibro, a giudicare dai gravissimi danni causati da esso; specialmente in via Cavour o Cona, le cui abitazioni furono quasi completamente distrutte. Molto danneggiate furono anche le case adiacenti, compresa la chiesa di S, Maria, che ebbe rotti tutti i vetri delle finestre e rovinate la porta.
Chi scrive queste pagine era, in quell’ora, al suo confessionale, nella Chiesa di S. Maria, e può immaginarsi lo spavento provato da lui, in udire le formidabili, assordanti detonazioni, avvenute nella vicinissima via Cavour, col conseguente cader dei vetri della Chiesa e il fuggi fuggi dei fedeli, in preda ad indicibile spavento. Alle formidabili detonazioni, altri fuggono fuori in campagna, altri, gridando, si dirigono verso il luogo del disastro domandando dei parenti, genitori, spose, figli, fratelli, che sanno di aver lasciati poc’anzi nelle case, or ora crollate. Nel volto di tutti il terrore; e gia si vedono i primi morti scavati sotto le macerie; come pure i feriti, portati da pietosi, non all’ospedale Matti, danneggiato pur esso, ma in casa del Dottor Ariola, del Dottor Sciortino, del Dottor Guidi…