Fra i rastrellamenti eseguiti dai nazisti nella zona Prenestina, particolare attenzione merita quello dei primi di maggio. Attuato sia per liberare le retrovie dai Partigiani, sia perché occorrevano uomini da utilizzare nelle retrovie della testa del ponte di Anzio. Furono impiegati circa tremila militari, provenienti anche dai territori di Cave, Palestrina, Rocca di Cave, Castel San Pietro Gallicano, Poli. I tedeschi procedevano alla distanza di 10 m l’uno dall’altro. Di tanto in tanto, lasciavano partire raffiche di mitra contro siepi e lanciavano bombe a mano nei fossati. In contrada Valenza, tra gli sfollati, c’erano molti giovani che tentarono di fuggire verso la montagna, con l’intenzione di portarsi sempre più su fino a Guadagnolo. Anche due giovani cognati Calcagna e De Angelis che, alla notizia del rastrellamento, avevano lasciato le giovani spose con i figlioletti e si erano diretti verso un costone brullo, per raggiungere la provinciale. A circa 100 metri da essa furono scoperti da una pattuglia. Uno dei due aveva con sé una pistola ed una bomba a mano, ma vennero comunque catturati.
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