Sin dall’8 settembre e soprattutto dopo il rastrellamento del 16 ottobre 1943 nel ghetto romano, molte famiglie di religione ebraica dovettero scappare da Roma per trovare altrove rifugio dalle persecuzioni naziste.
Circa 70 ebrei furono nascosti e protetti dalla cittadinanza olevanese.
In particolare la famiglia di Agapito Milana, militante nel partito comunista clandestino, offri asilo e riparo alla famiglia TAGLIACOZZO. Dalle “Memorie di CESARE TAGLIACOZZO:
“…II nostro stato di ricercati e braccati dalle SS tedesche e dai fascisti repubblichini, ci imponeva assoluta prudenza ( su ogni ebreo era stata stabilita una taglia! Una spiata avrebbe fruttato al delatore la somma di 5.000 lire di allora…)…era ovvio che sapevano perfettamente i rischi che correvano, che eravamo ebrei, e come tali ricercati ( uomini, donne, anziani e bambini) al pari dei comuni delinquenti, per essere deportati in Germania e annientati nei campi di sterminio. Stessa sorte era riservata a tutti coloro, non ebrei, che ci avessero aiutato e dato asilo e che, dopo processo sommario, sarebbero stati puniti con la fucilazione sul posto (come recitavano i bandi tedeschi affissi nelle strade.)”
II 4 aprile 2001 listituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito ai coniugi Agapito ed Assunta Milana e ai loro figli I’alta onorificenza di Giusti tra le nazioni