IL GIORNO DOPO

Dopo messaggio Badoglio dell’8 Setembre le forze tedesche, già dislocate nei punti strategici del territorio italiano, si prepararono ad occupare militarmente l’Italia centro-settentrionale, disarmando e catturando le truppe italiane prese alla sprovvista dall’annuncio radio.”Già il mattino del 9 settembre molti autocarri dell’esercito italiano erano guidati da soldati tedeschi, inoltre un piccolo numero di automezzi rimase abbandonato tra i Pizzi di San Giovanni e San Rocco. Nei bivi sopra ricordati avvenne anche un fatto d’armi di una certa importanza, fra militari tedeschi e una piccola unità di blindati del Secondo Reggimento Bersaglieri giunti dalla via Prenestina e comandati da un sottotenente. Questi due incroci stradali di Palestrina erano particolarmente importanti per le comunicazioni con il sud Italia. vennero presto presi dai Tedeschi.

LA FINE DELLA BANDA CERASI

Comando Tattico Nazista. Villa Torresina nascondave sotto un sistema di reti camion e munizioni. La Villa di proprietà dei conti Ticca, importanti petrolieri sardi arricchitisi negli anni del regime fu luogo si ultima azione della Banda Cerasi/Loreto prima che la banda fosse costretta a disperdersi poiché la loro base era stata scoperta dai nazisti (il posto in cui si riunivano era dai Cerasi a Loreto). Dalel Parole di un componente della Banda
“Un militare polacco ci riferì che il comando si spostava verso il nord, a Firenze. Si sarebbe mosso l’indomani. L’indomani ci appostammo nei pressi e verso le undici, di notte, attaccammo una camionetta con a bordo degli ufficiali e un autocarro con il rimorchio; tutti e due gli automezzi si incendiarono ».
Dopo quell’azione la formazione, ormai braccata, dovette disperdersi ed alcuni degli elementi che ne facevano parte, tra cui lo stesso Otello Marchetti, andarono ad ingrossare le fila di un’altra banda che operava nel territorio – “La Banda Bersini.”

GLI EROI AMERICANI

Gli eroi americani

Nel corso della seconda Guerra mondiale, il 1 giugno 1944 durante un’azione d’avanscoperta, presso i boschi di Carchitti, il 15mo reggimento di fanteria della terza divisione americana affrontò un violentissimo combattimento con le truppe tedesche. I soldati americani, Elden Johson e Herbert Cristian, entrambi gravemente feriti, continuarono a combattere al fine di salvare la vita ai loro compagni. Il Congresso americano conferì a questi due eroi la medaglia d’onore, per il coraggio dimostrato. Le motivazioni di ‘’una delle piu commoventi storie di coraggio e di sacrificio di sé nella storia militare degli stati uniti’’. Johson infatti era stato colpito allo stomaco mentre Cristian pur avendo perso una gamba trascinandosi sul moncherino, seguitò a combattere fino all’ ultimo ‘’mitragliando i kraut con il suo ‘’tommy’’.

IL PIANTO MI SOFFOCAVA

Accennai a come a Labico era stato sul punto di essere “fatta fuori” da tedeschi. Paolo mi interruppe, aveva cose più gravi da comunicarmi:
“ieri dopo l’attacco a Colle delle Monache, i soldati, giunti di rinforzo, hanno rastrellato dieci ostaggi tra i contadini in zona e li hanno fucilati, tra loro c’erano tutti e cinque i fratelli Pinci”
disse con emozione e aggiunse che vi era anche una loro cugina, Elena (…).
Restai muta, appoggiata al muro a secco che delimitava il capanno.
Cercai di ricacciare in gola il pianto che mi soffocava..”

C. Capponi

IL SALE

D’improvviso una mattina giunse finalmente Laura. Fu una sorpresa gradevole e ci abbracciammo: non sapeva che a causa di un equivoco tra la professoressa e la staffetta, ero rimasta senza cibo e senza notizie per cinque giorni. Mi portava buone nuove: dovevo recarmi in una località fuori Roma, prossima al fronte, per unirmi a un gruppo di partigiani, e mi consegnò un cartoccio con un kg di sale. La guardai meravigliata: ”A che serve! Ci allevo le capre?”. Lei mi spiegò che il sale, specie con i contadini, era più prezioso dell’oro ed era un buon viatico per essere accolta con favore…

…La signora ci chiese: “Volete magnà con noi?” e Lucio “ Dai, prepara due scodelle che questi hanno fame”.
Ci fu servito un brodo di fagioli con qualche pezzo di cotica e una fetta di pane. (…) allora ricordai di aver portato con me un prezioso cartoccio di sale, lo tirai fuori e mi avvicinai alla madre di Lucio che stava distribuendo il rancio (…). Si voltò e prese il cartoccio con occhi interrogativi: “che è?”. “ Sale” risposi “credo che valga più di qualsiasi altro dono.”.
Dall’espressione del volto capii che neppure l’oro sarebbe stato accolto con maggior favore.

Carla Capponi

L’IMBUTO

L'imbuto

… Qualche analogia c’è in questi due avvenimenti: oggi non si esce è tutti devono restare in casa… ieri avveniva l’oscuramento notturno della pubblica illuminazione e i vetri delle finestre si rivestivano con stoffa nera. Tutto ciò era necessario perchè gli aerei americani non potessero individuare i luoghi nevralgici per bombardarli durante la giornata del giorno seguente. Per accertarsi che tutti avevano compiuto tale ordine, imposto dalle autorità, in ogni rione, gli abitanti che avevano la terrazza utilizzavano un grande imbuto, che veniva usato per travasare il vino e, con voce stentorea, gridavano. “Luce!… Luce!… Luce!… Il loro appello, ampliato dall’imbuto, nel silenzio della notte, arrivava forte e chiaro sino alla Cortina.

GINESTRE

Intanto a Tende, dopo il primo bombardamento di Palestrina, che causò lo sfollamento in massa e l’invasione di quelle campagne da parte della popolazione, ci spostammo verso la montagna. Ivi tagliammo delle ginestre e con quelle facemmo, un luogo nascosto e relativamente sicuro, una specie di capanna. Quello fu per molto tempo il nostro riparo dai rigori della notte e delle intemperie.

Per mangiare ci si arrangiava: qualche volta rimanemmo anche un paio di giorni senza mangiare.

Dante Bersini