IL PIANTO MI SOFFOCAVA

Accennai a come a Labico era stato sul punto di essere “fatta fuori” da tedeschi. Paolo mi interruppe, aveva cose più gravi da comunicarmi:
“ieri dopo l’attacco a Colle delle Monache, i soldati, giunti di rinforzo, hanno rastrellato dieci ostaggi tra i contadini in zona e li hanno fucilati, tra loro c’erano tutti e cinque i fratelli Pinci”
disse con emozione e aggiunse che vi era anche una loro cugina, Elena (…).
Restai muta, appoggiata al muro a secco che delimitava il capanno.
Cercai di ricacciare in gola il pianto che mi soffocava..”

C. Capponi

IL PARACADUTE

Il paracadute
Il signor Tranquilli Serafino ci racconta di alcuni momenti di guerra, dell’incontro con i partigiani e il momento del bombardamento.  

IL SALE

D’improvviso una mattina giunse finalmente Laura. Fu una sorpresa gradevole e ci abbracciammo: non sapeva che a causa di un equivoco tra la professoressa e la staffetta, ero rimasta senza cibo e senza notizie per cinque giorni. Mi portava buone nuove: dovevo recarmi in una località fuori Roma, prossima al fronte, per unirmi a un gruppo di partigiani, e mi consegnò un cartoccio con un kg di sale. La guardai meravigliata: ”A che serve! Ci allevo le capre?”. Lei mi spiegò che il sale, specie con i contadini, era più prezioso dell’oro ed era un buon viatico per essere accolta con favore…

…La signora ci chiese: “Volete magnà con noi?” e Lucio “ Dai, prepara due scodelle che questi hanno fame”.
Ci fu servito un brodo di fagioli con qualche pezzo di cotica e una fetta di pane. (…) allora ricordai di aver portato con me un prezioso cartoccio di sale, lo tirai fuori e mi avvicinai alla madre di Lucio che stava distribuendo il rancio (…). Si voltò e prese il cartoccio con occhi interrogativi: “che è?”. “ Sale” risposi “credo che valga più di qualsiasi altro dono.”.
Dall’espressione del volto capii che neppure l’oro sarebbe stato accolto con maggior favore.

Carla Capponi