IL FAZZOLETTONE

«Il mio compito è cercare di procurare legna. Ma all’improvviso un grido:

– I tedeschi!!!

Zia Angelina non perde la calma, mi chiama, mi ordina di indossare il suo vestito e di mettermi un fazzolettone sul capo, mi dà un coltello e un cesto e mi ordina di andare a fare la cicoria. I tedeschi mi guardano e poi vanno via. Così mi salvai dal rischio di finire al fronte di Cassino o in Germania. Il cannone si fa sentire forte e incomincia a colpire i nodi stradali a pochi chilometri da Palestrina. Gli alleati a 13 km da Frosinone. Capranica bombardata per la seconda volta».

STIMARE IL NEMICO

L’ex segretario del Fascio (non repubblichino) Ugo De Rose – per il quale era stata decisa l’eliminazione – venne risparmiato grazie all’ opera di convinzione del capozona del P. C. Lucio Lena. Non poteva essere eliminato un uomo soltanto perché aveva creduto, in buona fede, ad un diverso, se pure criticabile, ideale politico. Tuttavia, De Rose nottetempo, mentre era sfollato a Guadagnolo con la propria famiglia in una casupola, venne prelevato da uomini armati. Ricorda la signora De Rose:

«Verso le 11 bussarono. Aprì mia madre e prelevarono mio marito, mentre i miei figli piangevano. Lo condussero giù per la scarpata che conduceva al santuario della Mentorella. Sapevo che era stata decisa la sua uccisione. Grazie a Dio, dopo un paio d’ore, mio marito ricomparve, non aveva subito violenze ma era molto provato. Dopo due giorni si presentò presso la casupola, ove stavamo sfollati, Bersini:

– Questa è la casa del segretario del fascio di Palestrina?

– Sì, è questa. Guardi come vive il segretario del Fascio.

Stavo cuocendo sulla brace l’ultima manciata del lievito rimastomi. Non avevo di che sfamare i miei figli e quella piccolissima focaccia l’avevo preparata per la minore delle mie figliole che piangeva perché aveva fame. Il capo partigiano restò impressionato e inaspettatamente ci fece portare un sacco di farina»

Prevalse quindi il buon senso e la vita di uno stimato funzionario (direttore dell’Ufficio delle imposte dirette) fu risparmiata grazie alla ferma volontà di chi, pur militando in parte avversa, non poteva avvallare un omicidio che non aveva nessuna motivazione se non quella dell’odio inconsulto.

SALIMMO FINO ALLE NUBI

Si cercava un rifugio:

« Si pensò di salire ancora piu in alto – narra Giovanni Anelli – sulle montagne su un borgo di poche case e qualche centinaio di anime. Andammo in cerca di abitazione lassu’, prima i giovani. Marcia di crica due ore. Salimmo, salimmo fino alle nubi a circa milleduecento metri. Spettacolo meraviglioso! Diecine di cittadine, paesetti, borghi, villaggi si scorgevano sul piano appollaiati sui colli, a cavaliere delle valli. Lontano il tuonare del cannone; sapevamo dello sbraco sulla costa di Nettuno e di Anzio; una cinquantina di chilometri in linea d’aria, da noi. Un rombo di motore ci fece volgere di scatto e cosa strana, i bambini sulla stradina alta del paesino salutavano i piloti americani agitando le braccia, tranuiqlli! Era il 30 gennaio 1944.

Ci precipitammo dai nostri e narrammo. Ambiente tranquillo, acqua piovana, una casetta con soffitto da rifugiarci in 15 persone e roccie, roccie, roccie. Cominciò il via vai di muli, dei somarelli con qualche materasso, coperte, oggetti casalignhi e viveri. Il borgo deserto si popolò di povera gente senza tetto e di altra povera gente che divise coi nuovi arrivati il suo pezzo di pane nero, la sua acqua piovana e poi neve su neve. In soffitta, fu impossibile dormire. La neve ricopriva il nostro giaciglio, si trovò un’altra casa: era di un tubercolitico! Dopo pochi giorni, un’altra ancora, se non si voleva finir male. Trovato! Era una stanzetta osservatorio del curato, con aereometri, pluviometri ed acqua che filtrava da tutte le parti».

IL CAPPELLANO

L’Ex-Tenente Cappellano dell’aereonautica Don Pasquale Buttarazzi, si era messo in contatto con vari gruppi locali di partigiani, tra cui il gruppo Bandiera Rossa. Tenuto d’occhio come possibile fiancheggiatore, venne sorpreso il 23 Ottobre 1943 nella sua canonica mentre di notte faceva dei segnali con una lanterna per il lancio di materiale per la resistenza locale. Venne seviziato dalle SS ormai sulle sue tracce – il suo contegno nelle torture fece imbestalire le SS che lo finirono a colpi di mitra sulla pubblica piazza e.. piantonarono i brandelli del suo corpo per tre giorni per avitare che gli venesse data sepoltutra dalla comunita locale…